Lui & Lei
Una vacanza inaspettata
di emiliano19
15.10.2024 |
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"Le porgo di nuovo il bicchiere e li riempio..."
Non sono mai stato un amante delle trasferte di lavoro, soprattutto dei risvolti conviviali a cui bisogna aderire con finto entusiasmo: cene con colleghi sconosciuti e con cui atteggiarsi da amici per adeguarsi alle logiche di team-building di cui troppo spesso si recepiscono solo le parti goliardiche e di divertimento; così quando in azienda mi hanno comunicato la necessità di informatizzare il magazzino di Lerici ho accolto la notizia con ben poco entusiasmo. E poco importa se il meteo di settembre si abbinasse bene ad una trasferta nel bellissimo mare ligure, per me era solo una distrazione dai progetti in corso.La partenza per Lerici era quindi stata svogliata e di certo con poco entusiasmo, visto anche che il mio ruolo sarebbe stato di supervisore al lavoro dei fornitori in magazzino. In pratica sarei andato a perdere tempo.
Arrivato a destinazione e percorso il dedalo di stradine per arrivare al parcheggio custodito dell’hotel lascio la macchina con la promessa di non muoverla da lì fino alla partenza due giorni dopo. Ma da quel momento le sensazioni negative hanno lasciato spazio a qualcosa che non mi aspettavo; già dalla vista della camera che da una posizione sulla collina dava sul Golfo dei Poeti ho cambiato approccio a quella che cominciavo a vedere come un’occasione per staccare dalla routine dell’ufficio: la bellezza del mare ligure, la figura imponente del castello a rendere questa immagine più fiabesca che reale ed il vociare festoso sottolineato dai versi dei gabbiani rendevano questa trasferta decisamente più piacevole ed interessante.
L’appuntamento con i colleghi e fornitori era il giorno successivo, così ne ho approfittato per fare un giro con questo mio nuovo stato d’animo…. E passeggiando nel molo con bancarelle e uffici che affittano gommoni ho notato una galleria che passava proprio sotto al castello. Lungo le pareti erano parcheggiate file ordinate di canoe colorate, segno che non è certo solo una località di turismo per pensionati. E di questo ne ho avuto conferma una volta uscito dall’altra parte dove una caletta stupenda si divideva fra spiaggia e bistrot giusto sulle pareti della collina del castello.
L’attraversare quella galleria sotto al castello per poi godermi una vista così, di festoso ed elegante divertimento in un posto stupendo ha ricevuto la definitiva benedizione quando una telefonata mi comunicava che i fornitori non potevano più essere presenti… ed al “domani torni a Reggio?” la mia risposta era stata semplicemente “no, sto due giorni in ferie”. Dopo poco stavo già sorseggiando uno spritz calandomi nei piaceri di una vacanza inaspettata, senza nemmeno fare troppo caso al fatto che tutti fossero in tenuta da mare ed io l’unico con pantaloni lunghi e camicia.
Mentre stavo aspettando di ordinare il secondo spritz a fianco a me al bancone si appoggia una bellissima ragazza in bikini, capelli lunghi mossi ancora un po’ bagnati da un bagno recente, pelle dorata ed abbronzata con qualche punto bianco di sale dell’acqua di mare, le spalline del bikini tese a coprire un seno decisamente generoso ed un collo armonioso e deciso ed un viso che…. Mi stava fissando… e credevo lo stesse facendo come per dire “hai finito di fami i raggi? Ho tutte le ossa a posto?”, ed invece con un sorriso esordisce con “scusa, non volevo passare davanti”… ma quasi contemporaneamente rivolta al barman ordina due Aperol Spritz, sempre con quel sorriso che rende tutto possibile e giusto. Quel “DUE aperol spritz” suona nella mia testa come un’altra sorpresa inaspettata ed il mio ego si gonfia smisuratamente e mi impone di cercare di intavolare una conversazione con questa splendida ragazza. “… certo le conseguenze degli spritz al sole del pomeriggio sono pericolose” dico. Lei prendendo entrambi gli spritz portati dal barman e rivolgendomi un sorriso gioioso sicuramente anche grazie ad altri drink “… è proprio quello che spero”, dice riavviandosi verso la scaletta non prima di avermi rivolto un sorriso complice per la sua battuta. La sua discesa della scaletta lenta con i due bicchieri sembrava studiata da un regista perché il pubblico, non solo io, potesse ammirare quel bel corpo e quel culetto scuotersi sodo e compatto ad ogni gradino. Bellissima.
Certo vedere che il destinatario del secondo bicchiere era il suo uomo disteso sulla spiaggetta ha definitivamente spento quella fantasia avventata che mi era arrivata prima al bancone quando ne aveva ordinati due, ma il cogliere un suo sguardo che risaliva la scaletta fino ad incrociare il mio mi ha decisamente scaldato. Uno sguardo sempre accompagnato da quel sorriso brillante incastonato su un viso dolce, decisamente un gioiello di ragazza, uno sguardo accompagnato da un movimento di sopracciglio come a dire “cin”… che mi ricorda che nel frattempo è arrivato il mio.
Brindo a distanza con un gesto leggero, consapevole che ho appena fatto la figura di uno che non ha mai visto una bella ragazza; anche se in effetti credo che per come è apparsa e per come è scesa dalla scaletta reagirei allo stesso modo ancora ed ancora.
In effetti il caldo del sole di settembre di fa sentire nella mia tenuta da ufficio e visto che mi aspettano due giorni di mare decido di andare a procurarmi qualcosa di più adatto… alla partenza non avevo nemmeno pensato al costume, contrariato come ero per la “gita” non voluta, ma adesso il mio umore è totalmente diverso, così nel giro di mezzora sono pronto per gustarmi la giornata successiva di vacanza.
La serata la passo tranquilla, gustandomi il posto romantico. La parola “romantico” è sempre abbinata alla coppia mentre invece è romantica ogni situazione capace di fare provare emozioni positive, e vedere le barche ormeggiate comportarsi ed atteggiarsi come i padroni mi fa sorridere… ci sono le barchette dimesse, che magari però hanno passato mille avventure, ci sono le barche a vela nuove dei tipi col colletto alzato che forse non ricordano nemmeno com’è sentire le vele gonfie che spingono, ci sono i piccoli cabinati che forse custodiscono segreti di storie d’amore consumate fuori dal porto che socchiudono sornione gli occhi dei loro piccoli oblò….
Il mattino successiva vado nella spiaggetta dopo la galleria con uno spirito nuovo, da vero turista in vacanza; arrivando presto la trovo quasi deserta e posso sistemarmi dove meglio credo… cominciando a leggere sul telo il libro comprato la sera prima. Poco dopo vengo però distolto dalla lettura da un “…pensavo che quella di ieri fosse la tua tenuta da mare….” ; alzo gli occhi e vedo la ragazza del giorno prima, bellissima, con un vestitino leggero e occhiali da sole. Un vestitino che per pura educazione copriva o cercava di coprire un bikini senza nasconderlo, e illuminato dal sole del mattino rivelava delle forme ancora più belle e calde di quelle che ricordavo dal giorno prima. Un seno pieno e vero, due gambe leggermente aperte che nella trasparenza erano disegnate e sinuose. Davvero bellissima.
“Sì, quella era la tenuta da mare, oggi questo è il mio ufficio e rispetto il dress code aziendale”
La risata leggera mentre stendeva il telo poco distante e scopriva quello che il vestitino non riusciva comunque a nascondere era un sottolineare una bellezza davvero fuori scala, con quei capelli selvatici e ribelli che sono stati presto legati con un gesto delle braccia a mostrare ancora di più se ce ne fosse bisogno un seno arrogante coperto da due triangoli che dicevano “pericolo!”…
“quindi cosa fai per lavoro?” è stata l’inaspettata domanda che ha rotto il silenzio durato qualche secondo
“sono uno spalmacrema professionista” detto mentre lei cominciava a proteggere la pelle da un sole che cominciava ad essere aggressivo
Altra risatina dolce che ho preso come approvazione ad un apprezzamento garbato ma decisamente sincero.
Non avevo intenzione di essere pressante od invadente, anche perché credevo di vedere arrivare il suo uomo da lì a breve, quindi ho lasciato che lo scambio di battute si spegnesse mentre il vociare dei nuovi arrivati nella piccola spiaggetta cresceva sempre più; la mia voglia di immergermi nella lettura era pari a zero, con a pochi metri una bellissima ragazza che ora era totalmente rilassata e offerta al sole.
Una rilassatezza interrotta poco dopo da una telefonata a cui non prestavo attenzione fino al suo ribadire con fermezza la domanda “…quindi non riesci a venire?” seguito da un “…. Sì sì non preoccuparti, troverò il modo per stare bene lo stesso” in tono complice ma provocante. Il suo girarsi di schiena a telefonata finita tradiva forse un po’ di disappunto o di nervosismo, ma ai miei occhi era solo l’occasione per rigustarmi quel culo perfetto.
Cogliendo il momento le chiedo se le andasse un caffè ed il suo “meglio di no, sono già un po’ agitata” invece di frenare le mie intenzioni è stata la spinta definitiva
“ok, allora drink in mare?”
“in mare?”
“Noleggiamo un gommone e andiamo qui dietro dove il mare è uno spettacolo”
La vedevo titubante, in fondo ero un perfetto sconosciuto che le proponeva un giro in barca allora mi gioco il jolly…
“ti vengo a prendere qui fra mezzora?”
Il suo “ok” era inaspettato, con una nota di indecisione che rendeva il tutto ancora più emozionante. Vero.
Per paura di ripensamenti la lascio con un sorriso ed un “arrivo” prendendo solo portafogli e ripercorrendo la galleria. Noleggio il gommone per tutta la giornata e prendo una bottiglia di Prosecco. Gentilissimi mi danno anche un cestino di vimini e due bicchieri.
Non sono certo un lupo di mare, ma guidare un gommone anche se grande abbastanza per 6 persone è decisamente semplice e il mio arrivo alla spiaggia e disinvolto ed in sicurezza. Al mio arrivo vengo accolto da lontano da un sorriso che tradisce stupore e felicità per la piega inaspettata che stava prendendo la giornata. Mi raggiunge a pochi metri dalla riva tenendo la borsa fuori dall’acqua, ed anche quell’incedere forzato, probabilmente goffo, per il fondo con sabbia e sassi era elegante e sensuale, con quei due triangoli del bikini che continuavano a dirmi “pericolo, pericolo!”
La aiuto a salire sul gommone e sistemarsi comoda ed il suo “e adesso dove andiamo?” era più un incitamento eccitato dalla situazione che una domanda.
Il mio “fidati…” mentre metto in moto e mi avvio la mette definitivamente a suo agio con lei che si siede sul prendisole centrale, rivolta verso di me, con il vento leggero che le muove i capelli legati e con le gambe distese, lucenti e bellissime e le braccia appoggiate indietro per mantenere l’equilibrio e per gustarsi il sole.
Mentre aggiro il promontorio prendo una piccola onda della scia di un altro motoscafo ed il sobbalzo le fa alzare istintivamente l’avambraccio sotto il seno abbondante…. Noto quello scuotimento ed il suo sguardo malizioso mentre mi dice “attento alle onde” non fa che aumentare l’eccitazione, tanto che devo mettermi più vicino al volante per nasconderne il gonfiore nel costume. Lei se ne accorge e riaprendo le braccia dietro di se dice “tanto lo so che adesso le mirerai apposta le onde”, chiudendo gli occhi offrendo al sole anche quel viso dolce e bellissimo.
Mi piace questo suo abbandono al momento senza nemmeno guardarsi intorno fino al momento in cui le dico togliendo gas…. “guarda che spettacolo” … lei si tira su e guardando il mare, l’acqua trasparente, l’insenatura da cartolina e lo yacht ormeggiato al centro conferma “davvero stupendo”
“ci vuole un brindisi”
“l’hai portato davvero?”
“certo” le dico allungandole un bicchiere e prendendo la bottiglia dal cesto
Il brindisi è con un sorriso complice fra due sconosciuti che hanno deciso di gustarsi il momento ed il posto con lei che più la guardo e più mi sembra incantevole
“se getti l’ancora ci facciamo un bagno” le dico indicandogliela
E’ presa un po’ alla sprovvista da questo compito, ma forse per orgoglio non vuole darlo a vedere e getta l’ancora in acqua, poi si sporge sul tubolare per tirare la corda e mi chiama perché non riesce a trovare un aggancio per l’ancora…. Mi avvicino a lei da dietro e sento il suo profumo, prendo la corda in mano e sfiorando le sue che non mollano la presa… sono a pochi centimetri dal suo viso, la guardo e lei mi legge nello sguardo i pensieri. “ va benissimo così, non va da nessuna parte” le dico. Sono sempre più vicino a lei, a quel corpo stupendo, alla sua pelle se non per i piccoli pezzi del costume bianco.
Il suo “guarda sullo yacht!” mi distoglie e vedo sul ponte lontano un centinaio di metri una ragazza che cammina in topless… “eh, mi ero dimenticato di dirtelo, in mare aperto è obbligatorio stare a seno libero” …. E lei mi guarda con aria di sfida e allunga una mano dietro alla schiena. Non faccio in tempo a crederci che vedo il laccio sciogliersi e il bikini muoversi liberano quel seno stupendo, mentre se lo sfila dal collo i seni ballano consapevoli di essere perfetti, con due capezzoli rosati grandi…
“altri obblighi che devo sapere, capitano?”
Ma senza aspettare risposta mi dice… “vedi? la mia mossa non è stata gradita” indicando la barca che si era avviata ad uscire dalla piccola baia
“Pura invidia la sua, ha solo la barca più bella di te” le dico avvicinandomi, le sposto i capelli dal viso e lei accompagna il gesto girandosi verso di me. Ci troviamo con le bocche a portata di bacio e sento un’attrazione irresistibile per quelle labbra. Mi avvicino e la bacio sempre con le dita della mano fra i suoi capelli, lei risponde al bacio prima timidamente, poi con passione…. Con l’altra mano le stringo la vita, poi salgo fino a sentire quel seno incredibile che riempie completamente la mia mano. Pieno, sodo, vero. Sento il suo capezzolo fra le dita, eccitato e teso.
Ci baciamo come adolescenti ma presto la mia mano lascia il seno per sentire la pelle della sua gamba, della coscia, una pelle di seta resa ancora più liscia dalla crema solare. Risale fino a sentire il tessuto del costume e lei apre per un attimo gli occhi per assicurarsi che non ci fosse più nessuno, li richiude e le gambe si aprono abbastanza per rendere agevole il mio infilare le dita sotto al costume, dove sento il suo fiore di carne caldo, gonfio, bagnato. Il suo respiro è un incitamento a continuare, ma dolcemente la sposto sul materassino prendisole e le sfilo il costume. La sua figa è stupenda, di un rosa acceso, brillante al sole per l’eccitazione…. La voglio e voglio gustarla. Mi sdraio e comincio a leccarla con lei che si lascia andare e apre totalmente le gambe. Sento il suo sapore buonissimo, la lecco dolcemente limonando con il suo clitoride o scopandola con la lingua sentendo le sua gambe tremare e leggendo i suoi movimenti con il bacino per farle raggiungere un orgasmo che la scuote e che le porta le mani sulla testa per allontanarmi.
Mi sollevo in ginocchio e mi abbasso il costume, liberando il mio cazzo durissimo… lei con gli occhi socchiusi fa un “sì” con la testa poco prima che glielo punti ed entri dolcemente dentro di lei, con le sue braccia che mi avvolgono e mi stringono. Ci baciamo, sento le sue gambe aprirsi come per invitarmi a scoparla, sento la sua figa calda, bagnata che avvolge tutto il mio cazzo mentre aumento il ritmo. Mi sollevo sulle braccia e la guardo, è davvero bellissima, gli occhi che mi cercano, le labbra socchiuse pronte a rispondere ai miei baci o a trasmettere il godimento che prova.
Rallento per non venire e lei invece apre ancora di più le gambe dicendo “scopami!”…. riprendo a scoparla con forza fino a sentirla godere ancora. Voglio sentire il sapore del suo godimento e torno a leccarla. Sono in trance, sono con una ragazza che sarebbe da copertina su una rivista di moda, su Playboy o in una rivista porno….
Riemergo e le dico di mettersi a 90. La vista del suo culo perfetto, della sua figa bagnata che accoglie il mio cazzo mentre le prendo i fianchi e comincio a pomparla è semplicemente incredibile, allungo una mano e sento il suo seno che balla …. Il gommone dondola sotto i miei colpi accentuando l’effetto di una scopata sempre più intensa, mi guardo intorno per essere sicuro di non avere sorprese e la vista del posto incantevole è la cornice perfetta per il momento di sesso più intenso mai provato. Sento il suo culo andare avanti ed indietro. E’ lei che mi sta scopando, non sono io. Infatti ad un certo punto si libera dalla mia presa e mi dice “sdraiati!”…. Lei mi sale sopra e con i capelli ormai liberi che mi cadono sul viso se lo infila e mentre se lo prende mi guarda come per dire “adesso è mio”. Si muove avanti ed indietro per procurarsi il piacere come vuole lei mostrando quei seni incredibili che non posso non stringere, è una vista incredibile, sento che sto per venire e glielo dico… lei invece che sfilarsi accelera scendendo a baciarmi facendomi esplodere in un orgasmo incredibile, che allo stesso tempo mi prosciuga e mi riempie. Rimane col mio cazzo dentro di lei continuando a baciarmi facendomi cogliere gli ultimi spasmi di una goduta unica, davvero unica.
Sentiamo un rumore di un motore ancora lontano e lei alzando la testa vede una barca che si avvicina lentamente, invece di indossare il costume si lascia cadere in acqua dal lato nascosto del gommone; mi tiro su e velocemente mi reinfilo il mio costume; prendo il suo bikini e la raggiungo in acqua. L’impatto con l’acqua ha lo stesso effetto della doccia fredda dopo una sauna, sento che ho appena passato un momento incredibile.
“scusi, credo abbia dimenticato questo” le dico porgendole il costume.
Poi l’aiuto a reinfilarlo sorreggendola mentre io mi tengo alla corda del tubolare. Una volta che siamo pronti torniamo a bordo dalla scaletta posteriore, dove vedo quel culetto che già la sera prima avevo decisamente notato e che poco prima era fra le mie mani con il mio cazzo che la scopava.
Risalgo e vediamo la barca sfilarci vicino, ragazzi che con il cellulare facevano selfie o foto al posto.
Le porgo di nuovo il bicchiere e li riempio. “davvero un piacere, Marco”
Lei sorride “Carla, piacere mio”
Rientriamo e mentre andiamo lei è al telefono e il rumore del motore le regala la giusta privacy…. Ma quando arriviamo prima di scendere mi manda un occhiolino che capisco non essere legato a quello appena successo. Infatti una volta riconsegnate le chiavi ed il cesto con i bicchieri si avvicina e mi dice in un orecchio “stasera ti andrebbe un altro drink? Vieni a casa mia, siamo io ed il mio fidanzato, Marco anche lui”...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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